“Ho valutato un po’ l’approccio del coaching e ritengo possa essere il supporto che mi serve per la mia esigenza: trovare più tempo per me stessa. Quando hai tempo per qualche sessione?”
L’incontro con Anna, professionista freelance che aveva approfondito in maniera autonoma il processo di coaching esplorandone consapevolmente le opportunità, si avviò con la condivisione dell’esigenza di avere tempo da dedicare ai suoi interessi.
Le esplorazioni iniziali permisero di focalizzare meglio il suo obiettivo: “voglio gestire il mio tempo in modo più efficace, per non perdere momenti preziosi che potrei dedicare alle mie passioni”.
Quindi, dopo l’esplorazione su quale fosse la sua definizione di efficace e di momenti preziosi, ci avviammo verso l’approfondimento di tale obiettivo e come poterlo realizzare. Ciò che emerse dalle sessioni successive è una variazione progressiva, anche se parziale, dell’obiettivo, il che mi suggerì di esplorare ulteriormente e più in profondità le sue intenzioni e la sua volontà.
Emersero due elementi principali da parte mia: la necessità di sottolineare nuovamente il valore della definizione, della scelta e del mantenimento dell’obiettivo ed anche rammentare l’importanza dell’autonomia del coachee durante e soprattutto al termine di un percorso di coaching.
Evidenziai i succitati aspetti principalmente per un motivo: l’impulso che aveva spinto Anna ad avviare un percorso di coaching sembrava essere in realtà la necessità di essere ascoltata, che di per sé non è avulsa dai principi del coaching, ma non essendone l’intento precipuo, avrebbe potuto innescare una dipendenza nei confronti della relazione di coaching, che è agli antipodi del metodo stesso.
Pertanto, onde evitare questa eventualità, fu essenziale rammentarle il mio obiettivo di renderla consapevole, motivata ed autonoma al più presto nel perseguimento del suo obiettivo. Tale chiarimento permise di riportare la conversazione nel contesto opportuno e consentì ad Anna di raggiungere e mantenere i suoi propositi con soddisfazione.
Ho sentito recentemente Anna, che ha inegrato l’approccio del coaching nella sua vita privata, agendo anche da coach per se stessa in alcuni casi. È appagata per la riconquistata autonomia e continua a lavorare per preservare il tempo di valore da dedicare a ciò che per lei è importante.
Questa storia di coaching è tratta dal mio libro Come funziona il coaching e quando può essere utile, che ti offrirà la possibilità di esplorare il metodo con un approccio semplice, diretto e con l’ausilio di ulteriori esempi pratici tratti da casi reali.
Per informazioni, scrivimi a info@fabriziodepaoli.com e ti ricontatterò con piacere.