Perché ho deciso di diventare coach

Perché ho deciso di diventare coach

Più di tre anni orsono ebbi l’occasione di avvicinarmi al mondo del coaching, perché in azienda si stava avviando un programma per integrare tale cultura all’approccio quotidiano nelle relazioni professionali.
Così, dopo una formazione iniziale che mi permise di conoscerne i fondamenti e riconoscerli affini alla maieutica socratica, avviai i primi passi che mi permisero di esplorare un metodo antico ed attuale, specifico e trasversale che sentii affine alla mia natura ed alla mia attitudine fin da subito.

Passo dopo passo consolidai il mio interesse e la mia propensione diventò passione, perché con questo strumento semplice e potente avrei potuto mettermi al servizio della consapevolezza e dell’evoluzione sia personale che altrui.
In tempi più recenti ho avviato un percorso di formazione presso la scuola ICTF per consolidare, approfondire ed espandere le mie competenze ed ho compreso che la competenza nel coaching passa prima di tutto attraverso la consapevolezza di se stessi in un viaggio progressivo che non ha mai fine.
Con un crescente entusiasmo ed una sempre più solida convinzione, sono divenuto membro di ICF (International Coach Federation) per offrire ai miei clienti la garanzia di un percorso formativo riconosciuto e normato a beneficio dei principi etici e della qualità dell’approccio.

Ho deciso di diventare coach perché il coaching è un metodo che si basa sulla fiducia nelle persone, fiducia nelle potenzialità che hanno di raggiungere i propri obiettivi attraverso le risorse personali.

Ho deciso di diventare coach perché mi riconosco in un metodo chiaro ed essenziale del quale ho sperimentato l’efficacia sia come cliente che come coach, che in un breve lasso di tempo può condurre all’incontro con le proprie risposte attraverso la riflessione personale.

Ho deciso di diventare coach perché è uno strumento di evoluzione personale anche per il coach, attraverso un lavoro continuo di studio e di autoconsapevolezza.

Ho deciso di diventare coach perché, come racconta l’etimologia del termine che risale all’ungherese prima ed all’inglese più recentemente indicando una carrozza che conduce verso una destinazione, è un’opportunità di accompagnare le persone verso l’obiettivo che hanno scelto per se stessi, attraverso un rapporto paritario di collaborazione, fondato sui principi etici di un’alleanza autentica.

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